“Si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli
sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti.
Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla
sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa.
Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa
barca, tutti fragili e disorientati,
ma nello stesso tempo importanti e necessari,
tutti chiamati a remare insieme,
tutti bisognosi di confortarci a vicenda.”
– Papa Francesco
Sacra Famiglia 20/21
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Cosa accadrà
“Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale.”
– C. S. Lewis
- In realtà nessuno sa che cosa accadrà. Per un semplice motivo: siamo in una tempesta e comanda il virus.
- Secondo i diversi scenari, si potrà accedere a scuola con regole più o meno severe, oppure tornare alla didattica a distanza, per alcuni o per tutti. Dobbiamo abituarci a questa insicurezza e a questi repentini cambi organizzativi.
- Siamo e saremo di fronte ad una cosa nuova e inattesa: possiamo mestamente restare in attesa, augurandoci che tutto torni com’era prima, oppure possiamo confidare, come Montale, che questo grande “imprevisto è la sola speranza” per un miglioramento personale, della nostra scuola, dei rapporti, del mondo. Con il contributo di tutti.
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Cosa faremo
“Solo chi rischia di arrivare molto lontano scopre davvero fin dove può arrivare.”
– T. S. Eliot
- La nostra scuola è sempre stata caratterizzata da abbracci e baci, da contatto fisico nelle partite al pallone o nei giochi d’acqua durante il Grest, da assembramenti chiassosi alle castagnate, alle recite, ai concerti di Natale, dallo stare vicini-vicini durante le tappe del progetto educativo. Probabilmente nulla di tutto ciò potrà essere fatto in quest’anno speciale.
- Abbiamo sviluppato una didattica a distanza tempestiva e ben fatta. Ma, da qui in avanti, non può bastarci.
- A settembre si torna a scuola e nessuno ha intenzione di rassegnarsi ad una “quasi scuola”, ad un anno “tra parentesi”.
- Vogliamo buttarci nella tempesta, vogliamo accogliere la sfida, cambiando anche ciò che sembrava immutabile.
Non sarà un anno come quelli precedenti, sappiamo che sarà diverso, un anno unico.
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I principi
“Un mare calmo non ha mai reso esperto il marinaio”
– F. D. Roosevelt
I principi base con cui abbiamo disegnato questo anno speciale sono:
- Presenza: la DAD è stata utile in un momento difficile, ma non è sufficiente.
- Essenzialità: nella tempesta viaggiamo leggeri, lasciando a terra tutto ciò che non serve e portandoci solo lo stretto necessario.
- Sicurezza: che, per quest’anno speciale, fa rima con responsabilità. Bastano piccole attenzioni, ma rispettate da tutti.
- Fede: sappiamo che anche quest’anno, a poppa del nostro barchino, tra la ciurma impaurita, c’è Chi, nei momenti più difficili, può ragionevolmente dirci “Non abbiate paura!”.
![mare](https://sacrafamigliatrento.it/wp-content/uploads/2020/08/mare.jpg)
Nella pratica
Organizzativamente:
- Dal 14 settembre tutta la ciurma è attesa sulla nave. Nessuno resta a casa.
- Ognuno al proprio posto, ognuno insieme ai compagni di classe, ognuno con le proprie maestre.
- Accessi e transizioni molto curate, doppi turni per il rancio per evitare assembramenti, ricreazioni per classi separate, ripensamento degli spazi all’aperto.
Didatticamente:
- Già alla fine di giugno ci siamo subito messi al lavoro, abbiamo studiato assieme una nuova rotta per la didattica e la valutazione.
- Per navigare in mare aperto si lascia a terra tutto ciò che non è indispensabile, perciò abbiamo scelto contenuti essenziali, tempi strettamente necessari, metodi innovativi che mettano in azione il bambino e lo rendano protagonista.
- Il faro che ci guiderà quest’anno sarà: alunni con la “testa ben fatta” e non con la “testa piena”. Solo così sapranno affrontare meglio la vita e le sfide che essa porrà loro davanti.
Educativamente:
- Accompagneremo i nostri marinai a conoscere la nuova nave che dovranno abitare, che sarà certamente diversa da quella che hanno lasciato.
- Sarà importante insegnare loro che dalle difficoltà si esce soltanto assieme, facendo ognuno la propria parte.
- Finalmente potremo far provare loro che le regole non sono una limitazione, ma sono voler bene all’altro, sono certo un sacrificio, ma sono soprattutto un atto di amore.