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Classe seconda: il nostro buongiorno
- 28 Settembre 2024
- Posted by: Marcello Sottopietra
- Category: Blog Maestra Elena
Quest’anno la nostra scuola ha dato pieno riconoscimento alle emozioni come parte integrante del piano dell’offerta formativa. Il “progetto emozioni”, partito come progetto pilota lo scorso anno in due classi, è stato ora allargato a tutti i gruppi. Le diverse classi avranno all’interno del loro monte ore degli spazi dedicati alla conoscenza, all’espressione e all’approfondimento delle emozioni proprie e altrui. Il percorso pianificato dal team dei docenti sarà adeguato alla classe d’età di riferimento.
In linea con questo pensiero ogni classe ha poi inserito all’interno della propria quotidianità dei momenti di routine in cui l’attenzione sia posta sul “come mi sento” declinandola in modi diversificati. Nella classe seconda abbiamo così pensato ad un nostro “Buon giorno!” in cui ciascun bambino abbia la possibilità di esprimere il proprio stato d’animo.
All’ingresso dell’aula è stato realizzato l’angolo “Pensieri che volano… Pensieri che pesano” dove sono stati posti due barattolini di vetro con raffiguranti rispettivamente un palloncino sorridente e una nuvola triste. Vicino ai barattoli sono sparsi dei sassolini e delle nuvolette di amido di mais colorate. Con la classe si è riflettuto insieme su quanto spesso ci siano pensieri ed emozioni che ci “tirano su” facendoci stare in fibrillazione, mentre altri che ci appesantiscono facendoci perdere energie. All’ingresso al mattino i bambini possono prendere liberamente un sassolino o un coriandolo colorato (così da noi chiamato) ed inserirlo nel rispettivo contenitore.
Fatto l’appello e detta la preghiera la maestra o il maestro della prima ora osserva i barattolini mostrandoli alla classe e notando se ci siano sassi o coriandoli. A questo punto ciascuno può, se lo desidera, raccontare il proprio stato d’animo. Generalmente i bambini alzano la mano per indicare di essere stati loro ad inserire l’elemento, molte volte tengono anche a spiegare ai compagni il motivo della propria scelta, ma altri preferiscono solamente far conoscere agli altri l’emozione provata senza riferirne il perché. Nel gruppo si condividono quindi quali comportamenti potrebbero essere adottati per accogliere l’emozione dell’altro e cercare di stargli vicino sia nell’euforia che nella fatica. Al termine della giornata, si può infine tornare all’angolo dei pensieri per osservare se qualcosa nel corso della giornata sia cambiato.