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The dot project
- 28 Febbraio 2020
- Posted by: Marcello Sottopietra
- Category: Blog Maestra Arianna

“A line is a dot that went
for a walk”
Paul Klee
Ma secondo voi la linea è davvero “un punto che è andato a fare una passeggiata?”. Ma poi, un punto, che cos’è?
In realtà, bambini, un punto è…apriamo la grammatica dell’arte alla pagina… NO, SCHERZO.
Andiamo, scopriamolo e sperimentiamolo insieme.

“Una stella? Una coccinella? Oppure quei dots che hanno i dalmata ed i leopardi, teacher!”,
“Look at me, teacher! Dots on my socks” ed infine
“Seurat dipingeva facendo solamente tantissimi dots vicini vicini ed era l’artista più paziente del mondo”…
Sono solo alcune delle prime riflessioni sul punto nate dai bambini stessi dopo aver letto un libro che ci ha colpito ed ha scatenato una vera e proprio tavola rotonda artistica.
Si tratta del libro intitolato appunto “The dot” di Peter H. Reynolds, una lettura in inglese che ci ha affascinato nella sua semplicità ma che nasconde delle riflessioni interessanti. Ci ha colpito tanto una frase che è diventata un punto di partenza (eh sì perchè i punti non sono solo arte):
“Just make a mark and see where it takes you”
Una frase che noi abbiamo interpretato come una vera missione “Fai un punto, un semplice punto e poi guarda dove ti conduce”.

Vashti , la protagonista del libro, dice di non saper disegnare ma la sua maestra non la pensa affatto così… Lei sa che c’è un impulso creativo in ognuno di noi, e dove c’è un punto c’è un inizio quindi… all’opera.
Il laboratorio artistico che abbiamo affrontato in formula CLIL ci ha fatto conoscere l’arte di vari artisti come Kandinsky che certamente ne era il maestro…ma anche l’arte francese di George Seurat, re del Puntinismo dove intere opere venivano realizzate con dei minuscoli puntini. Ne è un esempio l’opera da noi analizzata e imitata “Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte” dove l’occhio sembra ingannato da un’illusine ottica e dove i puntini sembrano avere un’armonia così speciale tra loro da creare ombre, luci e movimento. Pastelli ad olio, pennarelli, matite, tempere…fogli bianchi, neri e alcuni colorati…
Ognuno ha potuto sperimentare personalmente dove il punto lo trasportasse.
Oltre all’esperienza a scuola, abbiamo partecipato ad un laboratorio presso la Galleria Civica del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, svolto interamente in lingua inglese e guidato da un esperto madrelingua.

Grazie all’esperto abbiamo approfondito il tema mettendoci concretamente all’opera riflettendo ulteriormente su cosa sia un punto e poi… spazio alla fantasia. Con ritagli e pioggia di colori abbiamo realizzato delle composizioni in gruppo e addirittura abbiamo sperimentato la nostra prima performance artistica… ed eccone le prove.
Concludo con una frase “rubata” dal libro del quale prima vi abbiamo raccontato che avrete già sentito ma che per noi è diventato il motto del nostro progetto e ne abbiamo tratto un vero e proprio tesoro che vogliamo condividere con voi.
“Just make a mark and see where it takes you”.
Teacher Arianna
