La Sacra Famiglia: luogo di inclusione

“Ogni diversità è ricchezza. Compito di chi educa è quello di trovare gli strumenti adatti per dare luce a ognuno nella sua unicità”.

Le parole di Andrea Canevaro, grande pedagogista e insegnante, scomparso lo scorso anno, sono una grande fonte di ispirazione.

La Sacra Famiglia, infatti, è una scuola protesa a rispondere alle esigenze di tutti i bambini considerando la diversità come un valore. Di recente la mamma di un nostro alunno “speciale” ci ha detto: “La Sacra Famiglia è veramente una scuola speciale”. È proprio così: educatori, maestri di sostegno, insegnanti, personale ausiliario, bambini, genitori, nonché tutta la rete di servizi esterni alla scuola, si impegnano in un grande lavoro di squadra con il compito di rispettare le necessità ed esigenze di tutti, progettando ed organizzando gli ambienti di apprendimento e le attività, in modo da permettere a ciascuno di partecipare alla vita di classe, nella maniera più attiva ed autonoma possibile.

Spazi di inclusione

All’interno della scuola sono predisposti numerosi spazi

che danno la possibilità ai nostri bambini speciali, e non solo, di trovare la giusta concentrazione per portare a termine un lavoro, ma anche di soddisfare bisogni emotivi come scaricare la tensione o semplicemente intavolare una chiacchierata tra amici.

Strumenti di inclusione

Per facilitare la partecipazione e l’apprendimento, forniamo ai bambini con maggiori difficoltà, strumenti compensativi, personalizzati e scelti dall’alunno in base alle proprie difficoltà (semplificazioni, utilizzo di mappe o schemi durante le verifiche scritte, tablet, tavola pitagorica, tabelle delle regole grammaticali, caratteri più grandi e tantissimi altri).

Allo stesso modo, utilizziamo misure dispensative: per esempio, esercizi brevi e tempi lunghi durante le verifiche; esonero dalla scrittura delle lingue straniere o del corsivo; programmazione delle verifiche prediligendo la forma orale.

Solo con questi scopi e con il contributo prezioso di ognuno, possiamo tradurre i paradigmi educativi e pedagogici in un progetto concreto di inclusione che prende forma nella quotidianità, nella perseveranza, nella flessibilità e nell’attenzione delle piccole cose.

Maestra Rossella e Maestra Valentina